L’emergenza coronavirus ha comportato un aumento del tempo trascorso con gli altri membri della famiglia.
Per alcuni questo può essere piacevole, per altri è diventato un problema.
Ma è l’emergenza coronavirus che ci fa litigare? Oppure c’è dell’altro?
Nelle famiglie in cui erano già presenti litigi l’emergenza può aver portato ad un aumento della conflittualità.
Ma chi ha iniziato a litigare solo ora?
Per queste persone la verità è che probabilmente c’erano dei problemi già prima, ma erano latenti, ossia nascosti, ma presenti.
C’è anche un fattore di esposizione: è chiaro che se vedo i miei figli e il partner solo 3 ore la sera quando rientro da lavoro ho minori occasioni di scontro. Ma stando a casa tutto il giorno le cose cambiano, e anche molto.
I litigi spesso vertono su problemi di convivenza domestica, come l’utilizzo del bagno, del televisore, di come ci si debba occupare della casa.
Si può litigare tanto con il partner quanto con i figli o i genitori. Possono nascere discussioni sul modo in cui i figli gestiscono la loro quotidianità: a che ora vanno a dormire, a che ora si alzano, quante ore usano il telefono, quante ore stanno sdraiati sul letto, se litigano con i fratelli, come gestiscono lo studio, se tengono in ordine o meno la propria stanza.
A questo proposito, quando si convive con qualcuno, è importante tenere a mente questo concetto: è indispensabile suddividersi in modo equo i compiti all’interno della casa e la fruizione delle sue varie parti (bagno, tv, ecc.).
Il lockdown non ci permette neanche di “evadere” da una situazione problematica, come magari si era abituati a fare prima. Se il clima familiare o coniugale è teso si è costretti a rimanerci e a farci i conti.
Lo stare a casa forzatamente e dunque la scarsità di svaghi può renderci più tesi e farci reagire in modo sbagliato nei confronti del partner, dei genitori o dei figli.
Dobbiamo riconoscere che questa è una situazione che risulta difficile per tutti. È necessario quindi sforzarci di essere più garbati, evitare di rispondere ad eventuali attacchi, piuttosto non dicendo nulla e cambiando stanza. A volte infatti pretendere la ragione a tutti i costi può solo portare ad un litigio, magari solo per aver dimenticato qualcosa o lasciato un po’ di disordine.
Come abbiamo già detto, bisogna decidere chi fa cosa, cosa devono fare i figli e come ci si divide le cose. Il tutto va però concordato insieme, e non imposto a priori da qualcuno.
Eventuali discussioni circa il rapporto di coppia o il rapporto genitori-figli andrebbe rimandato a quando il lockdown sarà finito, specialmente se non siamo molto bravi a comunicare serenamente e proficuamente tra di noi.
Occorre ricordare che i problemi di coppia, e quelli tra genitori e figli si risolvono non con l’imposizione di qualcuno sull’altro, ma con il dialogo.