Tutti noi, prima o poi, durante il corso della nostra esistenza, affronteremo qualche evento doloroso che inevitabilmente ci porterà a fare i conti con la sofferenza. La sofferenza psicologica, infatti, si sprigiona quando non accettiamo il dolore, proprio perché l’individuo si scontra con la propria impotenza nel cambiare ciò che non è modificabile.
Sono momenti in cui percepiamo di non essere più quelli di un tempo poiché abbiamo difficoltà di concentrazione, ci sentiamo stanchi, senza stimoli e incapaci di gestire le normali attività quotidiane. Tipicamente, di fronte a questo, l’atteggiamento immediato consiste nel rifuggire il dolore, minimizzando l’evento accaduto fino a cadere in un vortice di apatia e appiattimento emozionale. Tuttavia, questo tentativo si rivela inutile, dato che va a bloccare il naturale processo di elaborazione dell’evento che conduce all’accettazione e al superamento dello stesso.
Il primo passo consiste nel riconoscere e concedersi tale sofferenza, in modo da poterla superare, in quanto, per accettare qualcosa di inaccettabile occorre attraversare tutta la gamma di emozioni che inevitabilmente, sono state prodotte. Inoltre, è bene tenere presente che andare avanti con la vita non significa che abbiamo dimenticato l’accaduto o quello che ha significato per noi, significa semplicemente che ci siamo adattati alle nuove circostanze.
In questo processo, le relazioni interpersonali e i legami affettivi che abbiamo costruito durante l’arco della vita possono aiutarci, infatti, un dolore condiviso non diminuisce, ma diventa più tollerabile. Nonostante ciò, in alcune circostanze, può essere utile rivolgersi ad un professionista per risolvere situazioni di sofferenza psicologica sia momentanea sia cronica in quanto, il dolore, se non elaborato, resta dentro di noi continuando il processo di avvelenamento psichico e fisico.