Ieri, 28 luglio 2021, si è spento uno degli studiosi più influenti nel panorama della psicologia, Albert Bandura.
Ha elaborato molte teorie, da quella dell’apprendimento sociale, alla teoria sociale cognitiva e ha introdotto concetti che, tutt’oggi, sono motivo di dibattito.
Uno di questi è l’autoefficacia percepita considerata come la consapevolezza di essere in grado di gestire eventi e situazioni. Secondo la teoria di Bandura, la percezione che abbiamo di noi stessi e delle nostre capacità, deriva da convinzioni e credenze che ci permettono di stabilire mete e obiettivi. Pertanto, le aspettative proprie e altrui in merito alle prestazioni, esercitano un’influenza non solo sui comportamenti ma anche sulla valutazione degli obiettivi raggiunti.
Molte delle tecniche cognitive e comportamentali che utilizziamo coi nostri pazienti, derivano proprio dagli studi di Bandura.
Spesso infatti, ciò che impedisce di raggiungere un obiettivo, non sono le difficoltà oggettive e gli ostacoli effettivamente presenti, ma la convinzione di non essere in grado di affrontare una determinata situazione o non avere le qualità necessarie per fronteggiare certi eventi. Le aspettative di autoefficacia possono derivare da vari fattori: le esperienze positive passate, che ci consentono di riportare alla memoria fatti e situazioni che abbiamo affrontato abilmente; i modelli, in quanto osservare persone a noi simili che attraverso l’impegno hanno raggiunto i propri scopi, aumenta la convinzione di avere le medesime capacità; la persuasione verbale, che consolida la convinzione di possedere ciò che serve per riuscire nel proprio intento; infine, gli stati fisiologici innescati dall’ansia e dallo stress che, se male interpretati, possono essere considerati come la prova della nostra scarsa efficacia.
Se una persona ritiene che il risultato della propria performance (un esame universitario, un colloquio di lavoro ecc…) vari in base a un elemento controllabile come l’impegno, avrà una maggiore aspettativa di avere successo rispetto a chi, invece, è convinto che il raggiungimento dello scopo dipenda da cause esterne come la fortuna.
Ecco che allora, smantellare i pregiudizi su noi stessi e incrementare le nostre potenzialità e abilità, è il primo passo per innescare un cambiamento profondo e duraturo.