Il 4 maggio inizia ufficialmente la fase 2. Da tale data gli italiani saranno in libertà vigilata.
In questa prima fase diverse attività commerciali riapriranno i battenti, molte persone ritorneranno al lavoro e si potrà uscire di casa con diverse motivazioni, tra cui la visita a persone con cui abbiamo un legame stretto.
Dal punto di vista psicologico per la maggior parte delle persone questo graduale ritorno alla libertà è sicuramente positivo, ma potrebbe celare alcune insidie per alcuni, specialmente per le persone più sensibili. Purtroppo Infatti anche gli eventi positivi possono talvolta dare luogo ad emozioni apparentemente in contrasto con la situazione. Sarà capitato a tutti infatti di sentirsi tristi in una situazione che dovrebbe essere piacevole: un compleanno, il raggiungimento di un traguardo, l’inizio di una relazione.
Vediamo i possibili fattori di rischio in questa fase di riapertura.
➡️CAMBIARE DI NUOVO ABITUDINI
Come già detto nei nostri video ed articoli precedenti, ciò che causa disagio non è solamente l’evento in sé, ma anche e soprattutto il “cambiamento” e le relative modifiche alle proprie attività e abitudini che esso comporta. La limitazione alla nostra libertà si protrae ormai da quasi due mesi, e volenti o nolenti molti di noi si sono abituati a stare a casa. Le nostre giornate avevano preso un loro ritmo, avevamo in un modo o nell’altro riorganizzato la nostra quotidianità, alcuni in maniera funzionale altri in modo disfunzionale, lasciandosi andare a comportamenti poco salutari.
Diverse persone torneranno al lavoro e questo è sì un ritorno alla normalità, ma anche un fattore di stress per alcuni, che passeranno di colpo da un eccesso di tempo libero a una quantità di tempo più limitata. Possono inoltre esserci problemi a ritornare agli orari di sonno precedenti alla pausa dal lavoro, oltre alle preoccupazioni legate al lavoro e al rapporto con i colleghi.
Dover cambiare nuovamente abitudini può essere una fonte di stress, e ricalibrarsi può non essere facile per tutti. Ci troviamo in una situazione non troppo dissimile da quella di che viene scarcerato dopo una detenzione. Gli psicologi che lavorano in questi contesti, come chi scrive, sanno bene quanto l’uscita di prigione può essere negativa per quanto l’uscita di prigione può essere rischiosa per la psiche di alcuni. Uscire dal carcere può non essere infatti un’esperienza sempre piacevole.
➡️L’ILLUSIONE VERSO IL FUTURO
Mentre eravamo forzati in casa guardavamo al momento della ripartenza con occhi speranzosi, aspettando di poter tornare a fare ciò che ci piace fare e ci gratifica. Aver guardato in modo troppo positivo a questo momento può essere rischioso, in quanto può aver generato un’illusione verso il futuro che può non trovare riscontro nei fatti.
Un po’ come quando pensiamo che la mete del nostro viaggio o la cena in un ristorante saranno un qualcosa di speciale e poi questi si rivelano al di sotto le nostre aspettative.
➡️L’ILLUSIONE DI RITORNO ALLA NORMALITÀ
Se si pensa di tornare alla normalità purtroppo ci si sbaglia. Il primo motivo è perché la riapertura è solamente parziale, molti paletti sono ancora presenti in questa fase 2, e non è possibile fare molte cose. In secondo luogo la normalità per come la intendiamo non tornerà per almeno un po’ di tempo, Anche quando tutte le attività commerciali riapriranno e non ci saranno più gli attuali limiti agli spostamenti. Ci aspetta purtroppo un mondo un po’ diverso, fatto di mascherine, distanze interpersonali, gel disinfettanti, code per entrare in alcuni locali, saluti senza strette di mano e altro ancora.
Psicologicamente poi, potrebbe volerci tempo prima di riuscire nuovamente a incontrare persone e situazioni con la stessa spensieratezza di prima.
Una parola va poi spesa per quei commercianti e professionisti che possono riaprire. anche per loro il lavoro potrebbe essere diverso, e il flusso di clienti potrebbe purtroppo non corrispondere alle loro aspettative.
➡️SOTTOVALUTARE IL RISCHIO
Ne abbiamo parlato anche in un intero articolo sul nostro sito. Teniamo bene a mente che anche se si può di nuovo uscire il coronavirus è ancora presente nel nostro territorio. Dobbiamo quindi stare attenti ai rischi che corriamo. Ricordiamoci di osservare sempre le indicazioni del Ministero della Salute al fine di ridurre il rischio di contagio. Ad esempio se andiamo a trovare un nostro parente sarebbe importante resistere alla tentazione di abbracciarsi calorosamente, benché per alcuni questo non sia facile.
Questa riapertura comporta Infatti dei rischi per la salute pubblica, ci si aspetta che i contagi tornino a salire, seppur in maniera ridotta.
➡️FATTORI PROTETTIVI
Ci sono poi alcuni fattori che ci proteggono dal rischio di sentimenti negativi. Primo fra tutti è il fatto che la riapertura è molto graduale, quindi le persone avranno il tempo di riabituarsi gradualmente alla nuova normalità. Per quanto la fase due si sia rivelata molto al di sotto delle nostre aspettative, in qualche modo ci tutela, evitando un possibile rischio psicologico a chi è più sensibile e permettendo alle persone di abituarsi gradualmente alla nuova normalità che le aspetta.
In secondo luogo il lockdown è stato sicuramente stressante per molti, ma due mesi sono comunque un periodo in qualche modo limitato, specialmente se rapportato all’esempio dei carcerati fatto all’inizio di questo articolo.
Godere inoltre di buona salute psicologica costituisce un ulteriore fattore protettivo.
➡️CONSIGLI UTILI
Il consiglio che può essere dato per questa fase 2 e per quelle successive è quello di riprendersi la propria libertà in modo graduale, senza eccessi, mantenendo sempre uno stile di vita il più possibile regolare, dosandone le varie sfaccettature.
Ricordiamoci di rimodulare le nostre aspettative se eccessive. Cerchiamo però anche di approfittare di ciò che ci viene nuovamente permesso. Dedichiamo quindi il giusto tempo per fare visita alle persone con cui abbiamo un legame stabile, per fare una passeggiata all’aperto, per tornare nei nostri negozi preferiti. Ricordandoci sempre che sentimenti ambivalenti e paradossali possono essere normali in queste situazioni.